Perché è utile affrontare le proprie difficoltà relazionali? Le relazioni sono esperienze significative, fondanti la personalità dell’individuo. Ad esempio, influenzano l’opinione che hai di te stesso e degli altri, il valore che attribuisci alle esperienze. Hanno un impatto molto grande sulla qualità della tua vita.
Le difficoltà relazionali di una persona sono spesso collegate a modelli relazionali (come ci si comporta) familiari-culturali-sociali, alle esperienze fatte nel corso della vita, e a come questi aspetti sono stati interiorizzati, cioè come una persona li ha fatti suoi. Da qui nascono le credenze di una persona e i modelli personali di pensiero e comportamento. Ad esempio: “i problemi vanno evitati”, “le persone forti non chiedono aiuto”, “sfrutta ogni occasione”. Queste credenze potrebbero non essere del tutto consapevoli. Potrebbero attivarsi automaticamente, facendo partire “protocolli” emotivi, relazionali, comportamentali non sempre funzionali a quello che vorresti ottenere. Inoltre, dato che si attivano spesso “in automatico”, quando le cose vanno male, non si è in grado di individuare la causa e trovare una soluzione.
Le manifestazioni più frequenti delle difficoltà affettivo-relazionali sono sentimenti che si attivavo soprattutto nella situazione relazionale fonte di disagio per la persona. I sintomi psicologici sono: ansia, aggressività, egocentrismo, insicurezza, timidezza, isolamento, comportamenti rifiutanti, iperattività o passività, depressione, scarsa autostima. I sintomi fisici sono spesso di origine psicosomatica: cefalea, dolori addominali, tensione muscolare, vertigini, insonnia.
Le difficoltà relazionali possono essere affrontate in molti modi differenti. È importante non definire il percorso a priori, ma progettare l’intervento sulle caratteristiche specifiche della situazione e dei “modelli relazionali” della persona in difficoltà. Sulla base di questo può essere definita la durata del percorso (intervento breve, a medio termine, o a lungo termine), la frequenza (quanti colloqui in un mese) e la tecnica di intervento (ad esempio: terapia psicodinamica, cognitivo-comportamentale, familiare, di coppia).
5 colloqui psicologici per affrontare il tuo problema con un terapeuta esperto in ansia, stress, paure. Il percorso ha tre fasi:
Se la comprensione razionale del problema non è sufficiente a mettere in moto gli strumenti per stare meglio, è indicato il percorso psicologico della durata di qualche mese. In questi casi è utile concedersi del tempo per consolidare gli strumenti emersi nei primi colloqui, attraverso un processo di cambiamento più graduale. Nel corso di questo percorso psicologico, il terapeuta ti aiuterà a maturare una posizione sempre più consapevole e stabile. La fretta spesso non è una buona alleata nella risoluzione di un problema. Concediti il “giusto tempo”.
