Siamo stati amici/amanti per 13 anni, pur essendo entrambi impegnati. Da quando è nata mia figlia lui è andato in crisi ed ha cominciato a sentirsi con un’altra persona. Complice un matrimonio in cui non è felice, si è innamorato di lei, ma intanto continua a cercarmi e vedermi (forse più di prima, tanto che per la prima volta abbiamo dormito insieme). Nel frattempo, sta portando avanti la relazione con l'altra amante, che a tutti gli effetti, è diventata quella principale. Lui dice di non volermi perdere ma io non riesco ad andare avanti così ed ho deciso di provare a mettere fine definitivamente a questa storia assurda. Mi dico che è innamorato di lei, anche se spero che non lo sia. Non riesco a prendere coscienza di essermi sbagliata su di noi e di essere stata soltanto un appoggio nell'attesa dell'amore vero.
La situazione che descrivi mi sembra ti stia esponendo ad un’esperienza complessa e potenzialmente molto dolorosa.
Mi sembra che la vostra relazione di coppia sia entrata in crisi nel momento della tua maternità, anzi, da quello che scrivi, sembra che sia stato lui ad aver sentito l'esigenza di cambiare qualcosa tra voi. Come se l'arrivo di questo bambino l'avesse messo in difficoltà, forse ha avuto paura di essere messo da parte, di perdere la tua attenzione? Di perdere le tue attenzioni?
Non mi è chiaro se c’è il papà del tuo bimbo, o se tu abbia portato avanti la gravidanza da sola. Per te la relazione con l’uomo di cui ci parli, è una relazione extraconiugale? Perché la sensazione è che più o meno nella tua vita ci sia solo quest’uomo, che ha monopolizzato la tua attenzione, i tuoi pensieri, le tue energie. Sembra che non ci sia spazio per altro.
D’altronde mi sembra che l'uomo di cui tu parli abbia molto bisogno di essere al centro dell'attenzione, e che tenda a creare una “corte” attorno a lui che gli fornisca attenzione e lo faccia sentire amato. Mi sembra inoltre di notare l'attivarsi di potenziali aspetti competitivi tra "i cortigiani di questa corte". Ad esempio, quando dici che "l'altra amante è diventata quella principale", oppure quando dici che dalla nascita di tuo figlio è cambiato tutto. Magari lui si è sentito in qualche modo tradito per il fatto di non essere più l'unico che ami?
Questo tipo di dinamiche competitive ed esclusive credo siano "rischiose", nel senso che fanno vivere nella continua preoccupazione della perdita, nella paura, dato che non c'è spazio per tutti, e sembra che il sentimento d'amore possa cambiare in relazione al cambiamento degli equilibri esterni e della funzione che la relazione svolge. Ad esempio, sembra ci sia posto solo per la “preferita”, tutto il resto è come se passare in secondo piano o addirittura sparisse. Forse nella dinamica che lasci intravedere, per l’uomo di cui ci parli, le relazioni posso svolgere la funzione di forte supporto narcisistico, cioè hanno la funzione di farlo sentire al sicuro, di farlo sentire prezioso, importante, amato.
Il mio contributo in questa sede non è ovviamente teso a stabilire se si tratti di "vero amore" o meno. Ma ciò che mi sento di dirti è che appare come una relazione emotivamente rischiosa, nella quale c’è un forte pericolo di “usare” e di “essere usati”, assolvendo una funzione di consolazione antidepressiva. Una sorta di rimedio potente al senso di vuoto.
L’esclusività che di solito richiedono queste relazioni è talmente alta da allontanare spesso tutto il resto e annullare se stessi, la propria vita, perdendo di vista i oropri affetti più vicini (come gli amici e la famiglia).
Mi sembra possa essere difficile sganciarti da questa situazione, a causa dei seguenti meccanismi:
Credo potrebbe essere centrale per te riflettere in modo approfondito sui precedenti spunti per provare a ritrovare il tuo posto in questa situazione, magari recuperando ciò che è importante, compresa te stessa.
Preferisci chiedere in modo anonimo l’opinione dei nostri terapeuti?
Ti basterà indicare uno pseudonimo e selezionare l’opzione utile ad oscurare la tua email.
