Domande e risposte
RELAZIONE A DISTANZA
Ho avuto una relazione tossica con un ragazzo a distanza e sono confusa. Mi sono fatta mille domande per 5 anni su di lui, ma non ho trovato una risposta. Cosa può essermi successo?
Ogni coppia trova i suoi equilibri, e la distanza non è per forza un male: per qualcuno può essere insopportabile, per altri può rappresentare una forma tollerabile, o persino desiderabile, di legame. C’è chi trova nella distanza una modalità più gestibile, perché permette di controllare l’intimità, di evitare il conflitto diretto, o di conservare un’immagine sufficientemente buona dell’altro. Altri invece vivono la lontananza come una minaccia costante dell’affetto e della fiducia, come un elemento intollerabile.

PERCHÈ LA RELAZIONE A DISTANZA È DESIDERABILE?
La distanza fisica non esclude affatto un possibile e anche notevole coinvolgimento emotivo. Le relazioni “a distanza” a volte possono mantenere viva l’idea di una presenza continua, che in qualche modo protegge dalla solitudine. Si può sentire l’altro anche paradossalmente molto presente, se pur lontano. È l’idea che l’altro ci sia nella propria vita, magari con messaggi frequenti o regolari, che creano una sorta di routine rassicurante, in cui ci si rifugia.
La “presenza-assenza” del proprio amato può alimentare buone illusioni, utili idealizzazioni, permettendo di mantenere ciascuno importanti spazi individuali, a cui, in alcuni casi, si fa fatica a rinunciare.
L’ALTRO LATO DELLA MEDAGLIA
La relazione a distanza può, in altri casi, accompagnarsi ad angosce e dubbi difficili da sciogliere. Si può avvertire un senso di vuoto e la difficoltà nel vivere senza l’altro.
Possono sorgere dubbi sul senso della relazione, dato che si continua a stare distanti, nonostante il progredire della relazione. Forse, la stessa distanza che all’inizio si viveva serenamente, col progredire della relazione, diventa scomoda.
Insomma, può accadere che si alternino momenti di serena accettazione della distanza, ma anche di faticosa sopportazione.
CHE COSA TI PUÒ ESSERE SUCCESSO?
Dici che per cinque anni ti sei fatta mille domande su di lui, ma non hai trovato una risposta. Forse potremmo chiederci: che tipo di risposta cercavi? Quando si resta a lungo in situazioni che non fanno stare bene, può essere utile chiedersi quale possa essere stato il beneficio secondario che se ne è tratto. Quali sono stati i bisogni emotivi che questa relazione ha comunque soddisfatto?
Hai usato il termine "tossica": è una parola forte, che meriterebbe di essere esplorata. Che cosa intendi? In che senso tossica? Ti sei sentita trascurata, o in una posizione di continua incertezza? O molto bisognosa di lui? Il fatto che tu la definisca così ci dice già che qualcosa ti ha fatto star male, ti ha fatto sentire in una posizione di fragilità.
CONCLUSIONE
Capire in che modo questa relazione ti ha fatto male e perché sei rimasta tanto a lungo in quella dinamica, forse oggi ti potrebbe aiutare ad uscirne.
A volte restare a lungo in un legame, pur sapendo che non ci fa bene, è un modo per non lasciare andare un’immagine, un sogno, una speranza, o anche un modo per evitare un vuoto che ci spaventa.
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