Amore e violenza fisica | Risolvere

COME AFFRONTARE LA VIOLENZA FISICA DEL PARTNER

Il tuo partner è aggressivo, si rivolge a te con insulti, minacce, arrivando spesso anche alle mani? Vivi una condizione di violenza fisica all'interno della coppia e non sai cosa fare? 
Nell’articolo di oggi parleremo di come si configura la violenza fisica, quali sono le sue conseguenze psicologiche e cosa fare per tentare di uscirne.

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COSA SI INTENDE PER VIOLENZA FISICA?

La violenza fisica comprende tutti i comportamenti che prevedono l'aggredire fisicamente l'altro, come spintonare, sovrastare fisicamente, rompere oggetti come forma di intimidazione, sputare contro, mordere, tirare i capelli, picchiare, schiaffeggiare, provocare bruciature, privare di cure mediche, trattenere fisicamente l'altro impedendogli di muoversi. 
Affinché si possa parlare di violenza fisica, non è necessario che si verifichino atti aggressivi eclatanti, che comportino l'accesso in ospedale: anche schiaffi o spintoni, che hanno l'obiettivo di prevaricare, fare del male e di intimidire l'altro, possono rientrare in questa categoria. 
La caratteristica della violenza, a differenza del conflitto, è rappresentata dalla presenza di un rapporto non paritario, dove un individuo ha il controllo e il dominio sull'altro.

EPISODI DI VIOLENZA NELLA COPPIA 

Quando si verifica un abuso nella coppia, in genere la violenza compare in modo graduale, con il trascorrere del tempo. 
Si stabilisce un modello relazionale di tipo tossico, in cui uno dei componenti tende a essere sottomesso, mentre l'altro prevale in modo aggressivo. 
In tali situazioni, spesso la violenza è latente già all'inizio della relazione, ma non si manifesta da subito. 
Nella coppia, la violenza fisica ha luogo principalmente tra le mura domestiche e, solitamente, sono le donne ad essere vittime di maltrattamento. 
La violenza domestica, generalmente, passa anche attraverso la violenza psicologica, tramite insulti, minacce, intimidazioni, atteggiamenti che puntano a svilire il partner, per poi raggiungere comportamenti fisicamente aggressivi e addirittura, in alcuni casi, l'imposizione del rapporto sessuale.  

QUALE DINAMICA SI CREA TRA VITTIMA E AGGRESSORE? 

La violenza nella coppia cresce in un’escalation in cui i comportamenti aggressivi diventano sempre più frequenti ed intensi. 
Segue un ciclo che si articola generalmente in tre fasi che si ripetono: 

  • Fase della tensione: in cui anche episodi minimi nella relazione di coppia portano ad un aumento della tensione. Basta un banale diverbio, una divergenza di opinioni. 
  • Fase dell'aggressione: a seguito di un accumulo di tensione, con maggiore o minore intensità, di solito si manifestano i comportamenti violenti nei confronti del partner. 
  • Fase della luna di miele: in questa fase l'aggressore si pente, mostrando affetto nei confronti del partner che, allo stesso tempo, è vittima, e promette che cambierà. 

In questa fase di pentimento, la vittima tende spesso a perdonare il partner, cercando di dare alla relazione un'altra possibilità. È prevalentemente un momento di illusione, in cui chi subisce ha bisogno di credere che certe situazioni non si verificheranno più. 
Dopo questa fase, generalmente si ripresenta un nuovo periodo di tensione in cui l'aggressività riaffiora per poi passare nuovamente al pentimento. 
Nel tempo, le fasi di tensione e aggressione diventano predominanti, tuttavia, i rari momenti di affetto da parte dell'aggressore risultano gratificanti e rassicuranti per la vittima. Questo rende difficile uscire dalla relazione, poiché chi aggredisce è la stessa persona che può offrire affetto e amore. 
Anche comportamenti di dominio o di gelosia esasperata possono essere erroneamente interpretati come forme d'amore, creando l'idea che se l'altro è controllante o è terribilmente geloso è perché prova un sentimento molto forte. 
È importante capire che si tratta di una dinamica perversa, tossica, che a lungo andare annienta, distrugge chi la subisce. 
È essenziale non accettare che rare manifestazioni di affetto possano essere intervallate da continue aggressioni.  

LA VIOLENZA SESSUALE 

Nell’ambito della violenza fisica rientra anche la violenza sessuale. 
Per violenza sessuale non si intende solo costringere l'altro ad avere rapporti contro la sua volontà, ma in senso più ampio qualsiasi gesto fisico, visivo, verbale o sessuale che viene vissuto come una minaccia, un'invasione o un attacco che ha l'effetto di ferire, umiliare o minare la capacità del partner di vivere con piacere il contatto intimo. 
Comportamenti che appartengono alla violenza sessuale possono essere: 

  • costringere al rapporto sessuale dopo aver picchiato e umiliato l'altro, 
  • costringere al rapporto sessuale con la forza o con il ricatto, 
  • imporre pratiche indesiderate, 
  • costringere ad utilizzare materiale pornografico o ad avere rapporti sessuali in presenza o con altre persone. 
  • imporre rapporti che implicano il far male fisicamente e/o psicologicamente. 

LA VIOLENZA DI GENERE: DONNE MALTRATTATE

A subire abusi fisici nella coppia, come accennato precedentemente, è generalmente la donna. 
In queste situazioni, a volte, si innesca una dinamica in cui le donne si abituano lentamente a subire, alzando ogni volta la soglia di ciò che possono tollerare. 
Progressivamente, il partner passerà da atteggiamenti non apertamente ostili a una violenza sempre più esplicita mentre chi la subisce finirà per adattarsi, considerandola sopportabile. 
Gli attacchi tenderanno a diventare sempre più intensi e frequenti e la donna, sempre più insicura, isolata, distrutta nell'autostima, confusa, spaventata, sempre meno capace di prendere una decisione. 
Le donne maltrattate vivono nella paura e nell'ansia continua di fare qualcosa che possa portare ad una reazione violenta del partner, sia nei loro confronti, o nel caso siano presenti, anche nei confronti dei figli. 
Infatti, spesso l'aggressività verso il partner viene agita attraverso la minaccia di far del male alle persone care, come i figli, o di distruggere, ad esempio, progetti o relazioni particolarmente importanti, come ad esempio le amicizie o l’attività lavorativa.

LE CONSEGUENZE DELLA VIOLENZA FISICA 

La violenza fisica ha conseguenze sia fisiche che psicologiche. 
Chi è vittima di violenza vive una profonda sofferenza e può sperimentare: 

  • Perdita di fiducia e di autostima: la vittima ha spesso una bassa autostima, dovuta agli attacchi continui che la mettono in discussione, la fanno sentire inadeguata, portandola addirittura a pensare di meritare l'aggressione. 
  • Sensazione di impotenza: non sa come reagire, ha paura, prova vergogna per la sua situazione. Ad alimentare questa condizione, spesso, è anche un vissuto di isolamento. Proprio a causa della vergogna e della paura frequentemente le violenze vengono taciute o negate, anche davanti a segni evidenti. 
  • Disturbi del sonno, disturbi alimentari, depressione, ansia e attacchi di panico. La paura e il terrore sono sentimenti molto presenti, che comportano il vivere in perenne stato di allarme. 
    Inoltre, la violenza fisica, oltre ai segni evidenti come fratture, tagli e lacerazioni, può comportare una serie di conseguenze somatiche come disturbi gastrointestinali, sindrome da dolore cronico, emicrania. 

CHIEDERE AIUTO 

Spesso la vittima non vuole denunciare, ma vuole solo dimenticare. 
La vergogna, l'isolamento sociale, la paura, rendono inoltre molto difficile parlare con qualcuno della propria situazione. 
La violenza lascia segni indelebili, visibili ed invisibili nella vittima. 
Non accettare, non tollerare di subire è il primo passo per chiedere supporto. 
A volte è la paura per i figli a spronare la donna a chiedere aiuto, quando sono presenti comportamenti aggressivi o minaccia di violenza anche su questi. 
Se hai bisogno di aiuto e senti la necessità di confrontarti su quello che ti sta succedendo, potresti pensare di chiedere una consulenza psicologica, che ti aiuti a comprendere meglio cosa ti sta accadendo. 
Questo potrebbe essere un primo passo per uscire dal silenzio, in un clima riservato e non giudicante rispetto alla situazione delicata in cui ti trovi. 
Se ti trovi in una situazione di grave abuso e non sai come uscirne, sei spaventata e devi affrontare la tua situazione con urgenza, sappi che puoi rivolgersi ad un centro specializzato, un centro antiviolenza. 
I centri antiviolenza sono luoghi in cui viene offerta consulenza, accogliendo le vittime e guidandole nei passi da fare. Offrono consulenza psicologica, legale, orientamento e accompagnamento ad altri servizi sul territorio. I centri hanno l’obiettivo di tutelare la vittima, facendola sentire supportata e al sicuro, non più sola, ma accolta e guidata. 
In Italia esistono più di 300 centri antiviolenza specializzati nel sostegno alle donne vittime di maltrattamento distribuiti su tutto il territorio. Diversi sono i numeri da chiamare per un primo contatto. 
Tra questi ricordiamo il 1522, completamente dedicato a donne vittime di violenza e stalking o il Telefono Rosa 06 37 51 82 82, che è stata la prima associazione italiana al fianco delle donne e dei minori. 

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