Io e il mio ragazzo stiamo insieme da .... anni ed eravamo amici già da ...., io ero in un'altra relazione e addirittura incitavo lui a trovarsi una ragazza. Da quando sto con lui non ho mai avuto grossi problemi a non fidarmi: è un ragazzo molto interessato alla tecnologia più che alle ragazze, questo subito mi ha fatto sentire poco apprezzata. Col tempo ho capito che aveva altri modi per farmi capire che mi amava, come ad esempio: mi raccontava ogni giorno tutto quello che faceva nei minimi dettagli. È figlio unico, abbastanza viziato e usa spesso bugie per non farsi sgridare dalla madre severa. Poco fa ho scoperto che mente anche a me e si giustifica dicendo che non voleva che lo sgridassi. Lo sgrido spesso perché è poco attento ai sentimenti altrui e non ragiona sul futuro, cerco di responsabilizzarlo. Sono sempre stata chiara sul fatto che non voglio bugie tra di noi, perché tutto si può risolvere. Sto cercando di cambiare, ma non so se fidarmi. Sono già stata tradita e ho sofferto molto per le bugie.
La prima riflessione che penso sia utile condividere con te riguarda il pericolo di infantilizzare il tuo partner, trattandolo non come un adulto, ma come un bambino da educare. Questa dinamica (“grande-piccolo”) può essere molto rischiosa all'interno di una relazione amorosa, che dovrebbe avere come presupposto quello della reciprocità attraverso uno scambio tra due persone parimenti adulte e responsabili. Il rischio altrimenti è quello che tu possa scivolare nel ruolo più di mamma che di fidanzata. Tale rischio, inoltre, mi sembra plausibile anche considerando la dinamica relazionale tra il tuo ragazzo e la sua severa mamma, rapporto che probabilmente può influenzare la sua modalità possibilmente “poco adulta” di stare in una relazione di coppia. Credo sarebbe molto utile per voi come coppia, sganciarvi dal pericolo della dinamica piccolo-grande (mamma-figlio), per invece dedicarvi alla costruzione di una relazione che possa partire da nuovi presupposti, validi per voi come adulti.
Note le espressioni che usi nella tua domanda: “lo sgrido, cerco di responsabilizzarlo, non voglio bugie, non so se fidarmi”. Rileggendole ora qui, non ti sembra che potrebbero essere frasi che facilmente una mamma potrebbe dire a suo figlio? Forse un buon punto di partenza potrebbe essere quello di pensare di aver di fronte un tuo pari, il tuo fidanzato e provare a condividere con lui le tue perplessità, le tue paure, permettendogli di assumersi le responsabilità delle sue bugie, del suo essere poco attento ai sentimenti. Mi sembra molto importante che voi troviate un nuovo tipo di dialogo tra di voi, da costruire e condividere nel tempo per crescere come coppia.
Il secondo aspetto che mi sembra utile condividere è la tua paura di essere tradita nuovamente dal tuo fidanzato con un’altra ragazza e di subire ancora delle bugie. Su questo fronte ti segnalo il rischio di sovrapporre due storie d’amore che probabilmente non hanno molto in comune. Cioè mi sembra di intuire che l'origine e il significato delle bugie in questa nuova relazione sia molto differente dalla precedente. Nella tua precedente storia, infatti, mi sembra ci sia stato il trauma di essere stata tradita dal tuo fidanzato con un'altra ragazza, qui invece mi pare che le bugie siano di uno stampo più fanciullesco, appunto, e non malizioso (ricercare altre storie sentimentali). Mi sembra che ci sia una modalità ingenua di affrontare i problemi e che sia necessario cercane un’altra più funzionale. Credo che sia molto importante capire la funzione delle bugie che vengono dette, per sgombrare il campo da possibili fantasmi del passato (sarà attratto da altre ragazze?). Così potrte dare attenzione e occuparvi del reale problema tra voi, ad esempio il pericolo di scivolare nella dinamica madre-figlio: io faccio la mamma e lui il bambino.
Spero tanto possiate trovare un “vostro inizio”! Un saluto.
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