Domande e risposte
NARCISISTA PATOLOGICO E RELAZIONE DI COPPIA
Da quasi un anno frequento un uomo. Di lui mi è piaciuta la sicurezza, la determinazione. Mi ha molto corteggiato, attenzioni, indovinava ogni mio desiderio, promesse di futuro assieme. Ma poi ha iniziato a criticarmi continuamente. Litigi, discussioni, continue tensioni. A volte sparisce per giorni, senza dirmi nulla. Mi accusa di non capirlo, e di non tenerlo in considerazione. E’ sempre insoddisfatto. Ho l’impressione che quando siamo in gruppo, lui voglia essere sempre al centro dell’attenzione e a volte mi sento in imbarazzo perché corteggia le altre ragazze. Lui nega e mi dice che sono pazza, gelosa. Minaccia di lasciarmi ed io mi sento malissimo. Non sto bene con lui, ma non riesco a lasciarlo. Un’amica mi ha parlato del narcisista patologico, e io mi chiedo se non sia questo il caso.
A.
IL PARERE DEL NOSTRO PSICOTERAPEUTA – NARCISISMO PATOLOGICO
Gentile A.,
gli aspetti che descrivi possono rientrare nel quadro del narcisista patologico. Ma noto anche una certa impulsività (scompare per alcuni giorni, corteggiamenti), che andrebbe approfondita.
Comunque mi concentrerò sul tuo dubbio: è narcisismo patologico? Ti do qualche indicazione in merito.
Effettivamente ci sono dei tratti che fanno pensare alla personalità narcisista. Nel racconto che fai si coglie bene quanto sia faticoso portare avanti la tua relazione con una persona concentrata su se stessa. Da come lo descrivi sembra importante per lui avere successo, avere ragione. Ed immagino che sia difficile farti ascoltare. Le continue critiche di certo non facilitano. Anzi di solito complicano la dinamica di coppia: rabbia, insicurezza, sfiducia, senso di solitudine e tristezza. La tua autostima può andare in crisi. Forse è per questo che per te è così difficile lasciarlo.
COME PUOI AFFRONTARE LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA
E' bene essere consapevoli che non è per nulla facile avere a che fare con un narcisista perché:
- Fa molta fatica a confrontarsi coi propri limiti.
- Difficilmente ammette di avere un problema e per questo motivo di solito non accetta di essere aiutato.
- Tende a dire a se stesso che sono gli altri a sbagliare e non lui.
- Spesso svaluta gli altri e le loro capacità.
- Effetto della svalutazione: è possibile che le critiche continue del tuo partner ti facciano sentire insicura, sbagliata, e non all’altezza delle situazioni. Ti convinci che “proprio non sei capace”.
- Dinamica di coppia: proprio a causa delle tue insicurezze è possibile che tu tenda molto ad appoggiarti a lui, a riferirti spesso al suo parere, che per te diventa fondamentale. Questa dinamica affettiva-relazionale può essere definita come: dipendenza affettiva, cioè quando si dipende affettivamente e concretamente dall’altra persona.
- Non puoi vivere senza di lui. La dinamica della “dipendenza affettiva” può condurti a pensare che tu da sola non ce la puoi fare. Hai bisogno di qualcuno che ti guidi, che ti consigli.
- Non è colpa tua. E’ importante spezzare il circolo vizioso di critica e colpa. E’ invece più utile cercare di avere una visione realistica della situazione, nella quale ciascuno accetti le proprie responsabilità.
- Ama te stessa. Forse ultimamente hai perso di vista te stessa, quello che desideri, quello che vuoi. Sei talmente impegnata in questa relazione che non c’è altro nella tua vita. Recupera degli spazi per te.
- Recupera le relazioni con gli altri: le amicizie, i familiari. Infatti, può succedere che nel tentativo di risolvere i vostri problemi di coppia, ti sei isolata.
- Non puoi fare tutto da sola: come va la tua relazione non dipende solo da te, ma dipende anche dal tuo compagno. Le dinamiche negative che condizionano la vita di coppia sono corresponsabilità di entrambi.
- Potresti rivolgerti ad uno psicologo, che ti aiuti rispetto al pericolo della dipendenza affettiva e dell’insicurezza. Con cui condividere l’eventuale difficolta nel lasciarlo.
- Potreste intraprendere una terapia di coppia. Anche questa può essere una delle possibilità, ma prima devi capire se vuoi provare a salvare la vostra relazione oppure no. E se tu e lui “siete pronti” alla terapia di coppia.
COME LO PSICOTERAPEUTA PUO’ AIUTARE IL NARCISITA PATOLOGICO
- Il narcisista patologico usa le sue idee grandiose e molto centrate su di Sè per proteggersi e non mostrare le sue insicurezze. E’ molto difficile affrontare l’autocritica, a tal punto che per evitarla, non ascolta i messaggi che vengono dall’esterno, ed anzi critica chi la pensa diversamente da lui.
- Per questi motivi la terapia con il narcisista può non essere semplice. E va condotta in modo graduale e delicato. E’ molto importante provare a raggiungere quegli aspetti di fragilità ben nascosti sotto la scorza.
- Queste fragilità di solito vengono da molto lontano. Infatti, il Disturbo Narcisista di Personalità spesso ha alla base una storia nella quale le figure di accudimento si sono mostrate molto esigenti, spesso deluse in relazione ai fallimenti. Il narcisista patologico è cresciuto con l’idea di poter ricevere amore solo quando fa molto bene, meglio degli altri, quando eccelle. Il suo successo è sempre stato determinato in base al confronto con gli altri, in una logica competitiva. Spesso le ha avute tutte vinte, fino a diventare dispotico anche con i suoi stessi genitori.
- Per lui è difficile amare in modo disinteressato, autentico. L’amore e l’affetto seguono delle logiche utilitaristiche. Così è stato abituato nella sua vita. E’ un uomo che nell’infanzia può aver vissuto frustrazioni e senso di solitudine.
- E’ stato usato ed ora usa gli altri a sua volta.
- Un percorso di psicoterapia può aiutare gradualmente a spostare lo sguardo verso l’esterno, sugli altri. Ad empatizzare con le persone e le situazioni in cui si trova. Trovare altri modi di stare in relazione.
NARCISISMO SANO
Il narcisismo non rappresenta di per sé un aspetto patologico. Ad esempio quando la persona riesce a fare un positivo investimento su di sé e sviluppa consapevolezza delle proprie potenzialità.
Oggigiorno, il narcisismo è una caratteristica del nostro contesto di vita. La nostra società si basa su valori che pongono al centro più il singolo che la collettività. Competizione ed autoriferimento, in molti ambienti, rappresentano dei valori positivi. Ma attenzione a non esagerare.
NARCISISMO PATOLOGICO: DEFINIZIONE E SINTOMI
Esiste una declinazione patologica del narcisismo. Secondo il manuale diagnostico DSM-5, il Disturbo Narcisistico di Personalità, ha e seguenti caratteristiche pervasive, accentuate e stabili:
- bisogno di conferme da parte degli altri, che definiscono la propria identità e influenzano l’autostima.
- Tende a sopravvalutarsi o a sottovalutarsi, oscillando tra le due polarità in modo estremizzato: esagerazione del proprio valore personale o svalutazione interna (non esplicita);
- è molto auto-direzionato, auto-centrato, volto a confermare la propria eccezionalità, che ha come riferimento l’approvazione altrui.
- la persona mostra grandiosità, egocentrismo, ricerca eccessiva di attenzione nella relazione con gli altri:
- mostra una ridotta empatia: è poco capace di capire il punto di vista, i sentimenti ed i bisogni degli altri. Si considera inoltre troppo o troppo poco importante per le altre persone.
- cerca intimità per ottenere un guadagno personale. Nei legami più profondi è poco capace di reciprocità e la relazione risulta sempre sbilanciata su ciò che l’altro dà al narcisista (maggiore di quanto non riceva).
- Sono presenti aspetti di antagonismo, comportamenti arroganti e presuntuosi, e di invidia diretta verso gli altri o relativa alla convinzione che gli altri ne provino.
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