Paternità: sì o no? | Risolvere

Domande e risposte

DUBBI SULLA PATERNITÀ 

Ansia, stress e paure
11/06/2024

Buongiorno, sono un uomo di un po' più di 40 anni, in salute e con un lavoro che mi soddisfa e rende felice. Ho avuto in passato alcune relazioni importanti, che alla fine si sono concluse. Ad oggi non sono sposato e non ho figli, ma frequento una persona. Molti dei miei amici, non tutti ovviamente, hanno famiglia con bimbi piccoli (come i miei genitori desidererebbero per me da tempo). Le circostanze hanno fatto sì che io avessi un percorso differente, ma a volte questo mi rattrista e rammarica sebbene, quando mi fermo a riflettere, non sia nemmeno così convinto che avere figli sia davvero quello che desideri. Tutto questo però, delle volte, mi destabilizza. Grazie in anticipo per il tempo che andrete a dedicare nel rispondermi. 

terapeuta Chiara Navarra
risponde
Dott. Chiara Navarra
Psicologia dell’adolescente, giovane adulto, adulto e coppie

AVERE FIGLI: Sì O NO?

Pensare di avere figli, corrisponde ad uno degli snodi significativi della vita di una persona, anche se certo non obbligatorio o indispensabile. È cioè un momento che di solito viene investito di significati e valenze rilevanti nel percorso di vita di una persona ed anche nella relazione di coppia.
Questa premessa la condivido con te per aiutarti a mettere a fuoco che, nel momento di vita che stai vivendo, credo possa essere fisiologico pensarci e che possa talvolta sorgere internamente qualche interrogativo al riguardo. Mi sembra che tu percepisca a tratti il ticchettio di una sorta di orologio interno: il tempo che passa.
Infatti, forse la presenza degli amici con figli ed il desiderio dei tuoi genitori di essere nonni forniscono una cassa di risonanza perfetta al ticchettare del tempo e al fiorire di interrogativi e dubbi sulla questione.

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AMBIVALENZA: DI COSA SI TRATTA?

Considera che, in relazione agli importanti snodi della vita che dobbiamo affrontare, spesso non arriviamo a maturare una posizione “granitica”, definita in modo assoluto; ma capita più di frequente che la nostra posizione possa oscillare e faccia vacillare le nostre decisioni. Ciò accade perché dentro di noi rimangono degli aspetti di ambivalenza, cioè posizioni in contrasto tra di loro, o sfumature, che non sempre possono essere perfettamente integrate.
Ad esempio, nel tuo caso potresti, tutto sommato, esserti conciliato con l’idea di non avere figli; come fai intendere: non è arrivato il “momento dei figli” nella tua vita e questo fatto sembra accettato. Ma, ciò nonostante, potresti parzialmente essere dispiaciuto della cosa e, a tratti, percepire un sentimento di perdita al riguardo, con il quale ti ritrovi a conforntarti.
Si tratta di maturare nel tempo una posizione che possa unire sentimenti contrastanti, come la convinzione che per te possa essere stata la scelta giusta e, al contempo, il fatto di esserne parzialmente dispiaciuto. Le ambivalenze di questo tipo non sono necessariamente testimonianza del fatto che la decisione presa sia errata, ma che sia una decisione complessa e come tale, ricca di possibili contrasti interni e di sfumature nei sentimenti che provi.

Spero che la mia risposta possa esserti stata utile.
Un saluto.

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