Trauma e PTSD | Risolvere
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TRAUMA E DISTURBO POST TRAUMATICO: INTERVISTA ALLA DOTT.SSA GIULIANA RUBANO

La Dott.ssa Giuliana Rubano è una Psicologa Psicoterapeuta ad orientamento sistemico relazionale, Terapeuta EMDR, Personal Coach.
Presso l’Università La Sapienza di Roma ha conseguito la formazione di Psicologo di Pronto Soccorso Psicologico per le vittime della strada in collaborazione con Fondazione Ania, Roma. Dal 2017 collabora con interventi di Pronto Soccorso Psicologico rivolti a vittime e familiari di incidenti stradali in collaborazione con Fondazione Ania, Università La Sapienza e Polizia Stradale. È stata docente a contratto del Master di Psicologia dello Sport all’Università Telematica Niccolò Cusano di Roma, ha ricoperto altri incarichi di docenza con associazioni, società di formazione e Asl.
Attualmente lavora in ambito privato e presso il consultorio familiare “Centro per La Famiglia” di Sesto San Giovanni.

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TRAUMA: DI COSA SI TRATTA

Ci può aiutare a comprendere meglio cosa si intenda per "trauma" e come le persone lo possano vivere? 

Nel corso della vita una persona può affrontare esperienze potenzialmente traumatiche, che vengono vissute come insostenibili, inevitabili e di fronte alle quali l’individuo si sente impotente.
Esistono differenti tipologie di trauma. Quelli con la “t” piccola, quindi i “piccoli traumi”, che racchiudono quelle esperienze che sono soggettivamente disturbanti e che sono caratterizzati da una percezione di pericolo non particolarmente intesa. Possono includere eventi come un abbandono, un’umiliazione subita o interazioni disfunzionali con persone significative durante il ciclo di vita di una persona.
I traumi che vengono definiti con la “T” grande e che rappresentano tutti quegli eventi che minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care e che possono condurre alla morte, come incidenti, disastri naturali, violenze e abusi.
Nonostante gli eventi sopra descritti e riferiti alle due tipologie di trauma siano molto differenti tra loro, la ricerca scientifica ha dimostrato che le persone reagiscono, dal punto di vista emotivo, mostrando gli stessi sintomi.
La risposta agli eventi traumatici varia da persona a persona. Alcune persone riescono a tornare alle loro abitudini recuperando una vita normale. In altri casi, la reazione ad un trauma può essere grave e persistente, sul piano emotivo si manifestano sintomi che impediscono alla persona di riprendere la vita come era prima dell’evento traumatico.

Come possono essere aiutate le persone ad affrontare un evento traumatico?

Subito dopo un trauma si cerca di sostenere la vittima con indicazioni utili a gestire l’evento. Si offrono chiavi di lettura che possano sostenere la persona a comprendere meglio ciò che sta vivendo e la si aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza del momento di disagio legato al trauma. Ad esempio:

  • le reazioni emotive forti sono la conseguenza dell’accaduto ed è fisiologico averne;
  • la sensazione di fatica può essere molto presente, tanto da affliggere la propria quotidianità. È importante, comunque, cercare di non stravolgere la propria vita e darsi del tempo per prendere eventuali decisioni importanti, considerando che la fatica è una rilevante conseguenza dell’accaduto;
  • la ricerca di una rete di supporto per condividere pensieri ed emozioni, ricevere sostegno e recuperare la fiducia per affrontare l’evento traumatico;
  • pensare che sarà necessario darsi del tempo per gestire la fatica e recuperare le energie fisiche.

Quali conseguenze possono avere gli eventi traumatici sulla vita delle persone?

Dopo un evento traumatico si va incontro a una serie di reazioni di stress fisiologico, che sono da considerare “acute”, nel primo mese successivo al trauma e che in alcuni casi si possono risolvere spontaneamente. Mentre, in altri casi, il trauma permane nelle reti mnestiche del nostro cervello, influenzando fortemente il nostro adattamento all’evento traumatico e le nostre capacità reattive rispetto ad esso.

 

DISTURBO DA STRESS POST TRAUMATICO - PTSD

Quando e come si può capire che si soffre di PTSD?

Il disturbo da stress post-traumatico PTSD può manifestarsi in genere dopo di circa 1-3 mesi dall’evento scatenante, in alcune situazioni si può manifestare anche dopo anni. In questo caso, le componenti traumatizzanti possono essere ancora molto presenti nella mente, nonostante la notevole distanza dall’accaduto. Ciò può ripercuotersi su vari aspetti della vita della vittima, che manifesta sintomi di angoscia uguali a quelli provati nel momento in cui ha subito il trauma, con compromissione della vita relazione e lavorativa.

Ci può spiegare quali sintomi manifestano le persone che soffrono di PTSD?

La persona che soffre di PTSD rivive continuamente l’evento traumatico in seguito al quale si possono manifestare sintomi quali:

  • Pensieri intrusivi: arrivano involontariamente flash-back, pensieri, ricordi e immagini di quello che è successo. Compaiono soprattutto in momenti di rilassamento, per esempio prima di dormire e si accompagnano con un senso di disagio.
  • Problemi di sonno: sonno leggero, frequenti risvegli, incubi o sogni ricorrenti dell’evento.
  • Difficoltà di concentrazione: poca concentrazione in attività quali la lettura, la visione di un film.
  • Somatizzazioni: Problemi di stomaco, senso di nausea, stanchezza.
  • Disperazione: è difficile accettare i fatti attuali e non si riesce a pensare ad un futuro possibile.
  • Colpa: si prova senso di colpa, ad esempio, per essere sopravvissuti quando un’altra persona è morta o ferita gravemente. C’è una tendenza a colpevolizzarsi per non avere fatto a sufficienza. È comune dirsi: “Se io solo avessi…”
  • Associazione con altri stimoli: è comune che alcuni stimoli ambientali, persone o situazioni, richiamino l’evento in modo involontario. Questo è dovuto al fatto che l’evento viene associato ad altri fattori che provocano un certo malessere o ansia. Ovviamente lo stimolo da solo, se non venisse associato all’evento traumatico, non genererebbe alcun disagio.
  • Vulnerabilità: paura del futuro, impazienza e irritazione nei confronti degli altri, soprattutto con i familiari. Indifferenza verso cose che prima dell’incidente erano molto importanti per la persona. Questo a volte crea possibili incomprensioni con le persone vicine, da cui possono scaturire ulteriori difficoltà.
  • Ricerca di senso: le persone pensano ripetutamente a quello che è successo per cercare di capire e dare un senso a quanto accaduto. Sono molto comuni pensieri riguardanti la vita e la morte e le cause che hanno portato all’evento traumatico vissuto. Ci si rende conto di essere estremamente vulnerabili e si è in apprensione rispetto all’eventualità che l’evento traumatico possa ripresentarsi nuovamente.

 

TERAPIA EMDR: COME CURARE IL TRAUMA

La terapia EMDR è efficace nel trattamento e nella cura del Disturbo Post Traumatico o PTSD?

Sì, la terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un percorso efficace per il trattamento del trauma. Infatti, è un approccio terapeutico presente nelle linee guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), riconosciuto come un trattamento “Evidence Based” (basato su evidenze scientifiche) per il trattamento dei disturbi post traumatici, approvato, tra gli altri, dall’American Psychological Association (1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010) e dal nostro Ministero della Salute nel 2003.
È un trattamento psicoterapeutico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro. Utilizzato in origine per alleviare lo stress associato ai ricordi traumatici, è stato oggetto negli anni di numerose ricerche cliniche coinvolgendo psicoterapeuti e ricercatori della salute mentale. 

Ci potrebbe aiutare a comprendere come funziona il trattamento del trauma con EMDR? Quali sono i risultati che si possono ottenere?

L’evento traumatico viene immagazzinato nella memoria insieme alle emozioni, percezioni e sensazioni fisiche disturbanti. Queste informazioni sono state immagazzinate in modo disfunzionale, all’interno delle reti neurali e sono incapaci di mettersi in connessione con le altre reti con informazioni utili. Le informazioni racchiuse nelle reti neurali, non potendo essere elaborate, provocano disagio nella persona fino all’insorgenza del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD).
L’elaborazione dell’evento traumatico con l’EMDR permette al paziente di ri-elaborare le informazioni immagazzinate in modo disfunzionale a causa del trauma, creando nuove connessioni funzionali.
L’EMDR si pone come scopo quello di recuperare il ricordo dell’esperienza traumatica al fine di desensibilizzare le componenti disturbanti legate al trauma, che perdono gradualmente la carica emotiva negativa.
Nel corso del trattamento l’immagine disturbante riferita al trauma cambia nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attenuano nelle prime sedute e andando avanti con il trattamento, spariscono. Le emozioni e le sensazioni fisiche si riducono di intensità.
Il terapeuta guida il paziente, tramite un protocollo strutturato, nella descrizione dell’evento traumatico, aiutandolo a scegliere gli eventi più disturbanti per cominciare il processo di elaborazione. Nel corso del trattamento spesso i pazienti riportano la sensazione di ricordare l’evento come lontano e “sfocato” e con esso la sua forza emotiva.

 

PRONTO SOCCORSO PSICOLOGICO PER LE VITTIME DELLA STRADA

So che collabora da tempo al Progetto ANIA Cares Pronto Soccorso Psicologico per le vittime di incidenti stradali e per il trattamento del trauma conseguente. Vuole parlarci della sua esperienza sul campo?

Sì, certo. Collaboro a questo progetto da sette anni, i primi due dal 2017 al 2019 il mio intervento si è svolto presso il Pronto Soccorso del Policlinico A. Gemelli di Roma; mentre attualmente nell’unità con sede in Lombardia, a Milano, dove mi occupo di interventi domiciliari e di percorsi psicologici individuali.
Il Pronto soccorso Psicologico per le vittime di incidenti stradali è sostenuto dalla Fondazione ANIA con il supporto scientifico della Facoltà di Medicina e Psicologia de La Sapienza, Università di Roma e con la collaborazione della Polizia Stradale. Grazie alla sinergia di questi tre enti è stato possibile mettere a disposizione delle vittime di incidente stradale e delle loro famiglie un aiuto che supporti ad affrontare le conseguenze fisiche e psicologiche che derivano da questi eventi.
Tengo a sottolineare la rilevanza di un intervento che coinvolga il nucleo familiare della vittima dell’incidente, che comporta conseguenze sia per chi subisce l’incidente (vittime primarie), ma anche per i suoi familiari (vittime secondarie). Infatti, le conseguenze di un simile evento cambiano la vita di tutte le persone coinvolte.

Come possono trovarvi le persone in difficoltà? Cosa possono aspettarsi dal vostro servizio?

Gli operatori di Ania Cares sono raggiungibili tramite un numero verde (800 893 510), che è attivo h 24. Chi si trova in difficoltà in seguito ad un incidente stradale può chiamare e fare richiesta di supporto psicologico.

Come funziona il servizio?

Il professionista interviene per colmare il senso di solitudine che vive la vittima e/o i familiari da quando avviene l’incidente alla presa in carico degli assicuratori, lavorando anche nel migliorare il rapporto tra loro.
Nelle fasi successive ad un evento traumatico, il senso di solitudine e di disperazione può prendere il sopravvento. Il senso di solitudine è una condizione presente nella vittima e/o i suoi familiari che hanno subito il trauma da incidente stradale, che si acutizza. Per questo, spesso, con il passare del tempo nasce la richiesta di supporto al pronto soccorso psicologico. L’obiettivo primario è prendersi cura della persona. Come professionisti cominciamo a “stare al fianco”, facendo sentire alle vittime che ci siamo, che offriamo un contenimento di quella solitudine, che il paziente non riesce a confinare. Durante l’intervento, inoltre, si lavora sulla regolazione delle emozioni in particolare sulla rabbia evitando comportamenti che possano diventare disfunzionali nei confronti anche di altre persone coinvolte nell’incidente stesso. L’intervento ha un numero di incontri limitato e ha lo scopo di sostenere la vittima e/o i suoi familiari nel promuovere le capacità di reagire alle conseguenze psicologiche del trauma, provocato da un incidente stradale. Si cerca in questo modo di consentire il mantenimento delle attività sociali e ridurre il rischio di sviluppare fattori di vulnerabilità.

Grazie di averci raccontato la sua esperienza professionale e di averci aiutato ad approfondire l'interessante tema del trauma.
Speriamo che questa intervista possa anche aiutare chi sta vivendo un momento di difficoltà a trovare un valido supporto per affrontarlo.

 

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