Domande e risposte
ANSIA AD ALTO FUNZIONAMENTO
Buongiorno,
sono un uomo di 45 anni, sono sposato, ho due figli e un lavoro manageriale. Negli ultimi 10 anni il lavoro e la gestione della famiglia mi sembrano sempre più stancanti. Sono stanco e sono costantemente in ansia per tutte le situazioni che devo affrontare, anche se poi va sempre tutto bene. Sono sempre teso e non riesco mai a rilassarmi. Mi sento schiavo della mia vita. Ho pensieri negativi. Potete aiutarmi?
M.
IL PARERE DEL NOSTRO PSICOTERAPEUTA: ANSIA AD ALTO FUNZIONAMENTO
Gentile M., ti ringrazio per esserti rivolto a noi. La situazione che descrivi mi sembra ti esponga a responsabilità ed incombenze su due fronti: quello familiare e quello lavorativo. Ciò rende bene l’idea dello sforzo quotidiano che devi fare per tenere sotto controllo gli impegni. Questo certo può generare ansia. Nonostante questo sovraccarico, mi pare di capire che tu riesca a tenere tutto assieme in modo efficiente, convivendo con una tensione quotidiana.
Penso che nel tuo caso si possa parlare di ansia ad alto funzionamento. Chi ne soffre riesce comunque a portare avanti la sua vita in una maniera apparentemente normale ed organizzata, ma con sforzi continui per contenere l’ansia, la stanchezza, la tensione. Questi sforzi sono decisamente pervasivi e alla lunga portano pensieri negativi di varia natura. Nella tua richiesta fai riferimento, infatti, alla presenza di pensieri negativi, che forse varrebbe la pena di approfondire, per capire meglio cosa ti succede. Parli di più di un segnale di malessere, e di solito è preferibile non sottovalutarli per evitare di raggiugere livelli sempre più alti di malessere. Spesso un intervento precoce aiutare a risolvere più efficacemente la situazione.
COME AFFRONTARE LA SITUAZIONE: QUANDO RIVOLGERSI ALLO PSICOLOGO
Il consulto con uno Psicologo-Psicoterapeuta ti potrebbe aiutare in questo momento a prenderti uno spazio dedicato a te sesso per capire come affrontare questa costante tensione in cui ti trovi e l’impossibilità di rilassarti. Magari per affrontare la tua vita senza sentirtene schiavo. Potrebbe essere utile a capire quali sono le dinamiche per le quali sei arrivato a questo punto e come poter affrontare la situazione. Credo che nel tuo caso ci potrebbe essere una difficoltà a mettere dei limiti su responsabilità, risorse, energie che tu metti in campo nei vari ambiti della tua vita. Potresti avere la tendenza a superare questi limiti? A consumare anche tutte le tue energie di riserva? Forse sarebbe utile ragionarci sopra e capire se ci sono delle alternative possibili?
Tra ruoli pratici e tensioni emotive sembra tu debba farti carico di tutto. Ho l’impressione che il mondo giri tanto attorno a te.
Situazioni come la tua possono dare origine a differenti tipi di sintomatolotogie. Ad esempio:
- rimuginio mentale, cioè pensieri ripetitivi e costanti, che accompagnano la tua vita;
- disturbi del sonno, fatica ad addormentarsi, dormire poche ore per notte, frequenti risvegli, sonno agitato, pur dormendo ti svegli sempre stanco;
- disagi psico-fisici, irritabilità, senso di spossatezza, stanchezza cronica, tensione muscolare, irrequietezza e problemi di stomaco.
Si può valutare Il ricorso alla terapia farmacologica, in molti casi aiuta stabilizzare a stabilizzare lo stato emotivo, contenendo i picchi negativi di stress e ansia, recuperando energie utili a stare meglio.
COME CAPIRE SE SOFFRI DI ANSIA AD ALTO FUNZIONAMENTO
Le persone che soffrono di ansia ad alto funzionamento presentano generalmente le seguenti caratteristiche:
- nonostante il tumulto interiore tendono a trasmettere un’immagine di calma e sicurezza, tenendo da sempre ben celati i sentimenti negativi;
- sono perfezionisti e molto esigenti con sé stessi. Hanno aspettative su di sé molto alte e spesso irrealistiche che si accompagnano a una paura molto elevata di non raggiungere gli standard prefissati;
- il perfezionismo è necessario a prevenire ogni eventuale errore o insuccesso. Questo l’unico modo per mettere a tacere la severa autocritica che segue a qualsiasi intoppo;
- hanno pensieri negativi e la tendenza a visualizzare rischi e pericoli in ogni situazione. Per questo si impegnano a prevenire e risolvere mentalmente ogni tipo di inconveniente o problema. Anche per questo sono di solito persone ansiose;
- hanno spesso successo in quello che fanno, perché danno sempre il meglio di sé a qualsiasi costo;
- non riescono ad uscire dalle “procedure conosciute”, anche se effettivamente faticose, per evitare situazioni nuove, più difficili da prevedere. Organizzano quindi la loro vita intorno alla solita routine e faticano ad operare dei cambiamenti;
- difficilmente si concedono di fermarsi e rilassarsi, perché appena lo fanno vengono invasi dall’ansia e dai pensieri ruminanti (ripetitivi). Quindi, hanno sempre bisogno di stare in costante attività. Gli altri li percepiscono persone di una vitalità fuori dal comune, e non vogliono perdere questa immagine, che fanno di tutto per mantenere;
- hanno una visione super-efficiente di se stessi, ma al minimo cedimento sono spaventati e preoccupati di ciò che accade. La responsabilità del mal funzionamento viene o imputata ad una propria responsabilità, o proiettata all’esterno come responsabilità altrui. In ogni caso è sempre necessario individuare un colpevole.
- rimuginano sugli errori del passato con la sensazione di un danno irrecuperabile;
- non riescono a gestire le preoccupazioni, che diventano una sorta di assedio mentale;
- nonostante i successi che il perfezionismo permette loro di conseguire, non sono mai soddisfatti di sé e spesso nemmeno degli altri.
CAUSE DELL’ANSIA AD ALTO FUNZIONAMENTO
Il DSM (manuale statistico diagnostico dei disturbi mentali) annovera il disturbo d’ansia generalizzato come un disturbo caratterizzato da manifestazioni ansiose protratte nel tempo (oltre i 6 mesi) che vanno ad incidere pervasivamente sulla qualità della vita sociale, lavorativa e famigliare.
Il disturbo d’ansia ad alto funzionamento invece non è ancora contemplato nel DSM, anche se sempre più persone ne soffrono. Esso si caratterizza per un vissuto ansioso protratto nel tempo, ma che non va ad incidere sulla prestazione lavorativa o sociale, pur compromettendo la qualità della vita e chiedendo notevoli sforzi quotidiani a chi ne soffre, per tenere a bada le continue manifestazioni ansiose.
Le cause dei disturbi d’ansia individuano delle aree di vulnerabilità in:
- fattori legati al temperamento: vi può essere una predisposizione genetica;
- situazioni di vita: in alcuni casi vi possono essere stati degli eventi che hanno sottoposto l’individuo a forti e ripetuti stati di stress;
- cultura di appartenenza famigliare: molto spesso è presente in famiglia una modalità ansiosa con tendenza al rimuginio, cioè al continuo pensare agli eventi negativi che potrebbero capitare e a come prevenirli:
- bassa autostima e tendenza all’autocritica con vissuto costante di inadeguatezza
Un saluto.
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