Domande e risposte
COME ESSERE GENITORI
Buonasera, sono sposata da 10 anni e ho 3 figli. Qualche anno fa a mio figlio più piccolo, che freunta le elmentari, é stato diagnosticato un ritardo cognitivo lieve, e da allora io e solo io mi occupo di portarlo in terapia e a fare tutte le cure di cui ha bisogno, arrivando a dover lasciare il lavoro. Non sto a sottolineare la mia frustrazione, perché se pur consapevole che per un figlio si fa questo ed altro, avrei gradito un maggior supporto ed interesse da parte di mio marito. Da qualche tempo, le terapiste ci hanno consigliato l’idea di allargare la nostra famiglia e prendere un gattino. Mio marito, pur essendo cresciuto con degli animali in casa, è fortemente contario all'idea. Ho maturato la scelta di muovermi secondo le mie idee, ora però lui mi ha messa davanti ad un muro: se entra il gatto, esce lui. Preciso che abbiamo una grande casa. Può aiutarmi?
NON DARE PER SCONTATO NULLA
Capisco quanto possa essere difficile e stressante la situazione che stai vivendo. Il senso di solitudine che descrivi, certo non aiuta. La tua frustrazione è comprensibile. Immagino sia un momento di grandi preoccupazioni e tensioni, che possono impedire di attivare un confronto utile.
Hai provato a condividere con tuo marito come ti senti e lo stato di sovraccaricamento in cui ti trovi? Sarebbe utile non dare per scontato che l’altro capisca come ti senti, o peggio, che all’atro non interessi come stai. Nei momenti di forte difficoltà familiare si può perdere di vista ciò che si ha attorno e le esigenze di chi ci sta vicino.
MECCANISMI DI NEGAZIONE
Non so come abbiate vissuto la diagnosi di “deficit cognitivo lieve”, ma sono notizie che di solito mettono alla prova gli equilibri della famiglia. In questi momenti i genitori, possono reagire in modi molto diversi: c'è chi tende ad attivarsi, prendendo in carico molto la situazione per gestirla e risolverla; oppure c'è chi tende difensivamente a prendere le distanze, ad allontanarsi, come per proteggersi da ciò che sta accadendo. Ad esempio, c'è chi ha bisogno di più tempo per metabolizzare quanto sta accadendo. Credi che potrebbe essere il caso di tuo marito?
RISCHIO DI FRAINTENDIMENTO
In questa situazione è molto importante che voi non perdiate la possibilità di confrontarvi su quello che sta accadendo e sulle vostre preoccupazioni di genitori. Come state? Siete preoccupati per vostro figlio? Per il suo futuro? Quali sono i vostri timori? Come state cercando di affontare la situazione? Ecco, io credo che questo genere di prospettive siano utili da considerare, e rischiano di perdersi nei litigi e nella distanza tra voi.
COMPRENDERE MEGLIO
Credo vada tenuto in considerazione quale possa essere il significato della proposta delle terapeute, rispetto all'adozione di un gatto nella vostra famiglia. Cioè sembra che auspichino l'introduzione di qualcosa che possa far circolare gli affetti e attivi spinte di accudimento in tuo figlio e forse in tutta la famiglia. Non potrebbero esserci altri modi per raggiungere questo obiettivo?
Infatti, se la proposta di prendere un gatto attivasse aree di conflittualità grandi tra voi genitori, non credo che andrebbe nella direzione auspicata dalle terapeute. Penso che ogni scelta vada calata nella situazione specifica della famiglia e valutata con attenzione per trovare eventualmente alternative possibili per ottenere lo stesso risultato in altri modi.
CONSULTO GENITORIALE
Potrebbe esservi utile una consulenza genitoriale, per aprire uno spazio neutro in cui confrontarvi e vedervi reciprocamente, comprendendo la prospettiva dell’altro e capendo come poter affrontare la situazione assieme.
Spero che i miei spunti di riflessione possano aiutarti.
Un saluto.
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