Domande e risposte
BAMBINI, SCUOLA, DaD, COVID-19
Buongiorno, sono la mamma di due bambine che frequentano la scuola primaria. La chiusura della scuola in questi mesi mi ha vista trasformarmi in insegnante delle mie figlie. Il programma didattico è stato svolto, qualcosa forse non l’ho spiegato benissimo, ma in altro penso di essere stata modestamente molto brava. Siamo stati promossi. Mi rendo conto però che in generale non è stata una buona esperienza per nessuno. Io mi sono dovuta dividere tra mille impegni, spesso ho perso la pazienza e le bambine mi sembrano dipendere molto più di prima da me. Come renderle nuovamente autonome? Grazie per aver ascoltato il mio sfogo, B.
COVID-19: GENITORI E FIGLI ALLE PRESE CON LA DIDATTICA A DISTANZA
Cara B.,
allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, a inizio marzo si è deciso di sospendere e chiudere tutte le attività educative e didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado sull’intero territorio nazionale. La situazione che descrivi è quella vissuta da milioni di famiglie, soprattutto quelle con bambini in età della scuola primaria, dove il genitore è stato attore obbligato nella scena. Se il genitore non avesse messo a disposizione del bambino gli strumenti – il computer e la connessione – le maestre non avrebbero avuto accesso al bambino. Spesso ai genitori è stato chiesto anche altro, di spiegare, correggere, inviare compiti e materiali e qualche volta i genitori si sono sostituiti agli insegnanti o perfino agli studenti.
Quando pensiamo alla scuola la prima cosa che ci viene in mente è che sia il luogo dell’istruzione, dove i bambini possono apprendere e conoscere nuove nozioni. In realtà la scuola è principalmente luogo di relazioni. È all’interno di una buona relazione che il bambino impara, apprende, cresce.
A conferma di questo vi sono molti studi, secondo l’American Academy of Pediatrics, “il ritorno a scuola è necessario per lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazione dei bambini e dei ragazzi, per riallineare le differenze socio-economiche dell’ambiente di provenienza e consentire anche agli alunni con minori risorse o disabilità l’accesso all’istruzione e alla cultura”.
COME AIUTARE I BAMBINI A ESSERE PIU’ AUTONOMI
Il genitore non dovrebbe sostituirsi al bambino, ma accompagnarlo nelle sue fasi evolutive. Appena nato un bambino è completamente dipendente dal suo caregiver (la sua figura di accudimento principale). Ha bisogno di un adulto per sopravvivere, un adulto capace di nutrirlo e curarlo, sia fisicamente che psicologicamente. Il bambino ha bisogno poi di divenire autonomo. Difficile insegnare l’autonomia ai bambini semplicemente correggendoli, questo spesso può renderli insicuri. È preferibile mostrare loro come si fa, dato che i bambini imparano tanto attraverso l’osservazione, l’esempio degli adulti. Penso che tu abbia fatto bene ad aiutare le tue figlie durante la DaD (Didattica a Distanza), era un’esperienza nuova, avevano bisogno di capire come fare, vedere come connettersi, ricordarsi gli appuntamenti, imparare cose nuove. Ora è importante però lasciar fare a loro, provate a sfruttare i mesi estivi e lasciarle sperimentare con i compiti delle vacanze. Può essere utile ricordare loro che devono fare i compiti, ma cerca di non sostituirti in questo a loro.
Autonomia e fiducia sono molto strette, i bambini hanno bisogno di sentire che il genitore ha fiducia in loro per osare a far da sé.
IN CONCLUSIONE
Cara B.,
il tuo supporto alle tue bambine durante il lockdown è stato importante, può essere altrettanto importante ora ri-autorizzarle a fare da sole, e con la ripresa della scuola in presenza, che tutti noi auspichiamo ricominci a settembre, a chiedere delucidazioni, spiegazioni a maestre e compagni affinché tu mamma torni a fare la mamma e le tue bambine, le uniche alunne, vengano promosse.
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