Domande e risposte
Svalutazione e litigi frequenti in famiglia
Ho grossi problemi con i miei genitori, soprattutto con mia madre. Mi trattano come una domestica, pretendono che pulisca, cucini e sia sempre disponibile. Mio padre ha scatti di rabbia e spesso se la prende con me: una volta ha iniziato a urlarmi contro e lanciare oggetti perché non avevo cucinato. Mia madre è fredda, immatura, e quando si litiga cerca di ferirmi apposta. Ad esempio, una sera mi ha detto ridendo “ti rovinerò psicologicamente”. Dopo essere uscita con le amiche e aver chiesto un piccolo ritardo, ha iniziato a minacciarmi e a trattarmi male, inventando motivi per accusarmi. Quando le ho fatto vedere che avevo ragione, ha trovato altro per attaccarmi. Mi sento umiliata, come se non fossi mai abbastanza. Sono confusa: è normale tutto questo?
UN CLIMA FAMILIARE DIFFICILE DA AFFRONTARE
Buongiorno,
mi sembra che tu stia descrivendo una situazione familiare impegnativa, in cui ti ritrovi immersa in un clima incerto, minaccioso, di forte critica.
In queste circostanze si può attivare un senso di pericolo e instabilità, che favorisce l’insorgere di dubbi su come ti comporti e su cosa pensi. Il fatto di ricevere costanti critiche e disconferme da parte dei familiari può avere importanti effetti sulla percezione di sé e del proprio valore, insinuando grandi perplessità sulla pertinenza dei propri sentimenti e pensieri: forse hanno ragione? Potrei fare di più? È normale quello che sta succedendo?

QUANDO LA CRITICA DIVENTA SVALUTAZIONE
Si arriva a mettere in discussione se stessi e le critiche che arrivano diventano una condanna: non valgo nulla, forse me lo merito.
Questi pensieri sono il segnale dell’effetto distruttivo della svalutazione continua sulla percezione del proprio valore e sulla legittimità dei bisogni personali: si finisce per mettersi completamente in discussione.
LA DINAMICA VITTIMA-CARNEFICE
Sono situazioni in cui spesso si attiva la pericolosa dinamica vittima-carnefice. Di cosa si tratta?
Nella tua situazione ci sono alcuni elementi che la ricordano, anche se occorrerebbero ulteriori approfondimenti per capire meglio cosa sta succedendo.
La dinamica vittima-carnefice è quella in cui uno o più soggetti esercitano controllo e potere oppressivo (attraverso aggressività, manipolazione e svalutazione) nei confronti della vittima, che tende a sentirsi impotente, incapace di agire, entrando in un processo di passivizzazione, che la rende sempre più dipendente dai suoi carnefici.
UN LEGAME EMOTIVO CHE INTRAPPOLA
Non è raro che, nella dinamica vittima-carnefice, la "vittima" sviluppi un forte legame emotivo con il proprio "carnefice", percepito come unica figura di riferimento, fino a diventarne dipendente.
La vittima può arrivare a sentirsi non autosufficiente, convinta che, dato il proprio scarso valore, nessuno all’infuori dei conviventi attuali possa desiderare di stare con lei o con lui, sviluppando un forte timore della solitudine.
Questa dinamica porta al crollo graduale della fiducia in sé stessi e nel mondo — un elemento fondamentale per lo sviluppo emotivo della persona.
Ci si può sentire intrappolati, impotenti e dipendenti, senza via di uscita.
RICONOSCERE E CHIEDERE AIUTO
Essere intrappolati in questi ruoli può generare un profondo malessere psicologico.
Riconoscere questi schemi relazionali può essere il primo passo per uscire dai cicli distruttivi.
Un supporto psicologico può aiutare a sentirsi meno soli e ad affrontare con maggiore forza queste situazioni difficili.
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