Burnout: stress sul lavoro e preoccupazioni. Che fare? | Risolvere

Domande e risposte

STRESS SUL LAVORO: ANSIA E PERICOLO DI BURNOUT

Stress sul lavoro
24/08/2019

Buongiorno,
vi scrivo perchè
 lo stress sul lavoro è in continuo aumento. Non so se mi auto stresso o se le tensioni esterne sono troppe. Non riesco a staccare, mi porto il lavoro a casa, non riesco a dormire. E sono molto angosciato. Potete aiutarmi? 
G.

terapeuta Nisia Cosenza
risponde
Dott. Nisia Cosenza
Psicologia del bambino, dell’adolescente, dell’adulto e consulenza genitoriale

BURNOUT - IL PARERE DEL NOSTRO PSICOTERAPEUTA 

Buongiorno G., 
la sua richiesta mi pare possa avere a che fare con un quadro di esaurimento psicofisico ed emotivo, originatosi sul lavoro, noto anche come burnout 
Si tratta di una condizione determinata da una percezione di richieste, responsabilità o pressioni crescenti sul luogo di lavoro che potrebbero farla sentire demotivato, deluso, disinteressato ma anche ansioso, angosciato 
Il burnout deriva quindi da uno stress cronico e persistente che porta a sentirsi emotivamente distaccati, poco compresi da capi o colleghi, come se non si fosse nelle condizioni per dare il meglio. 
Ad esempio, potresti tornare a casa e continuare a pensare a qualcosa che non hai portato a termine a lavoro, non riuscendo a godere di momenti piacevoli con la tua famiglia o i tuoi amici. 
Oppure, essere al cinema e faticare a seguire la trama del film perché diversi pensieri riguardo cose da fare disturbano la tua concentrazione. 

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QUANDO E PERCHE' CHIEDERE AIUTO 

Mi pare che lei riconosca già che qualcosa si è rotto nell’equilibrio tra le richieste esterne e le risorse interne. Ha la percezione che qualcosa non va bene. La situazione è troppo pesante per lei. E questo è già molto importante.  
I segnali come lo stress, l'insonnia, l’angoscia diffusi nella giornata indicano che la sua vita stia risentendo in generale della tensione lavorativa. Tale sovraccarico è sempre da cogliere come una buona motivazione a chiedere aiuto. 
Inoltre, l’incapacità di staccare dal lavoro e la difficoltà a comprendere quale sia la causa del suo stress, mostrano una certa confusione sulla situazione che sta vivendo, e la difficoltà di riordinare i pensieri e le priorità. 
Questa è una delle circostanze in cui uno sguardo esterno è di solito molto utile. 
Le suggerisco di chiedere aiuto ad un professionista. 

  

PERCHE' CHIEDERE AIUTO AD UNO PSICOLOGO 

Esistono differenti modi per affrontare lo stress sul lavoro
Se si tratta di una condizione transitoria possiamo avvalerci di diverse strategie per ridurne l’impatto:  

  • porsi obiettivi minori e più a breve termine, agendo progressivamente e per gradi ed aumentando così la sensazione di conseguire man mano dei piccoli risultati; 
  • concedersi momenti in cui “staccare la spina”, dedicandosi ad attività piacevoli, hobby, tempo per la cura di sé; 
  • fare pause dal lavoro un po’ più lunghe e, possibilmente, fuori dall’ambiente di lavoro; 
  • favorire un recupero del ritmo sonno/veglia, consumando i pasti ad orari idonei e andando a dormire presto in maniera tale da garantirsi un numero di ore adeguate di sonno; 
  • confidarsi con una persona di fiducia di come ci si sente, riducendo in tal modo i vissuti di solitudine ed incomprensione, che talvolta accompagnano queste condizioni di stress. 

In ogni caso può valere la pena chiedere un consulto ad un professionista per mettere a fuoco con maggiore chiarezza la situazione. 
Se invece rappresenta una condizione cronica e persistente, dovremmo pensare ad un aiuto psicologico più strutturato. 
E’ possibile che i rimedi poco sopra elencati siano già stati sperimentati senza successo. A questo punto è necessario comprendere in maniera più precisa quanto pesi la propria attitudine al lavoro, o quanto invece le circostanze esterne lavorative nel determinare il proprio malessere. Un aiuto psicologico, non necessariamente di lunga durata, può consentire di mettere a fuoco: 

  • le motivazioni personali che hanno determinato il generarsi di una tale situazione, aiutando a ridefinire i confini personali tra sé e l’ambente esterno.  
  • Le dinamiche relazionali e lavorative in cui ci si trova coinvolti, magari senza accorgersi. 

L’obiettivo non è quello di eliminare lo stress dalla propria vita, ma di imparare a gestirlo, non rinunciando a coltivare in maniera creativa altri ambiti di curiosità ed interesse oltre a quello lavorativo. 

 

CAUSE SCATENANTI LO STRESS SUL LAVORO 

Spesso chi soffre di stress sul lavoro si trova improvvisamente a chiedersi: “ma come sono arrivato qui? Sono sempre stato dedito al mio lavoro, l’ho sempre svolto con passione ed interesse, ha sempre rappresentato qualcosa in grado di darmi la carica: com’è possibile che ora rappresenti la causa principale del mio stress?” 

  • Una prima risposta a questa domanda è che la condizione di burnout (esito patologico di un processo stressogeno che interessa il lavoratore) riguarda proprio chi al suo lavoro è estremamente dedito e chi pensa di doverlo fare scrupolosamente senza tralasciare nulla. In altri termini, i perfezionisti sono i più soggetti ad essere colpiti da questo tipo di stress: persone che faticano ad ammettere prima con se stesse, e poi anche con gli altri, di essersi chiesti troppo. 
  • In secondo luogo, la passione, che normalmente vitalizza l’ambito lavorativo e lo rende fonte di piacere e gratificazione, può anche essere la ragione per cui ci si mette troppo in gioco, rendendosi vulnerabili e spingendosi oltre i propri limiti personali. 
    Stiamo parlando di quelle persone che sul lavoro rappresentano un punto di riferimento per gli altri perché mostrano di avere una forte motivazione interna. 
  • E’ possibile tuttavia che, oltre alle motivazioni personali, esista una condizione esterna elicitante, che espone l’apparato psichico ad uno sforzo aggiuntivo e che assume un peso considerevole nel determinare questo esaurimento psicofisico.  
    Ad esempio: l’uso di nuovi software, periodi di riorganizzazione delle mansioni, cambiamenti di ruolo, frequenti conflitti nella programmazione del lavoro o interruzioni, maggiori responsabilità senza un compenso idoneo, termini e scadenze irrealistici, difficili interazioni personali. 

 

SINTOMI DELLO STRESS SUL LAVORO 

Quali sono le caratteristiche più comuni di questa condizione? Come ci si sente o a quali ulteriori conseguenze si rischia di andare incontro?  
Le persone riportano frequentemente difficoltà a livello di pensiero, emozioni, comportamento e fisico, quali: 

  1. sul piano cognitivo ed emotivo: 
    • difficoltà di concentrazione, come se la sua testa fosse sempre altrove rispetto all’attività cui si sta dedicando, sia essa lavorativa o inerente una sfera più personale/familiare; 
    • irritabilità: una tendenza a prendersela troppo per cose di poco conto; 
    • senso di colpa per il fatto di non eseguire in maniera sufficientemente accurata i compiti che le vengono assegnati o per la sensazione di trascurare i suoi affetti o le sue relazioni sociali; 
  2. sul piano comportamentale: 
    • aggressività, un minor controllo nelle manifestazioni di rabbia, non sempre dirette verso ciò che ne è causa, come se fosse sul punto di “esplodere”; 
    • mancanza di iniziativa o assenteismo: una certa passività o un desiderio di tirarsene fuori venendo meno alle richieste, che risultano troppe e pressanti; 
    • abuso di alcol o di sostanze, come modo per anestetizzarsi rispetto alla sensazione costante di fatica e sovraccarico; 
  3. sul piano fisico: 
    • emicrania, sensazione di “testa pesante”, contratture nella zona del collo e delle spalle; 
    • sintomi respiratori, sensazione di affanno, fiato corto, come se il respiro fosse spesso corto; 
    • insonnia: non riuscire a riposare bene. Avere difficoltà nell’addormentamento o frequenti risvegli notturni. Al risveglio non ci si sente riposati e ricaricati di energie; 
    • inappetenza, scarso appetito, fatica a gustare qualsiasi cibo; 
    • disturbi intestinali: stipsi, dissenteria, colite o gastrite di natura nervosa; 
    • senso di debolezza: fiacchezza, sentirsi “senza energie”, “scarichi”, con un bisogno costante di riposare. 

Caro G.,  
Spero che lei riesca ad affrontare la sua situazione e migliorare le sue condizioni lavorative. Tenga in considerazione, comunque, la possibilità di confrontarsi con un professionista che si occupi di questo genere di problemi. Talvolta anche una consultazione a breve-medio termine, in queste situazioni, può aiutare. 

Un saluto.

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