Domande e risposte
#FASE2: QUASI QUASI RESTO A CASA
Buongiorno, in questi giorni di uscita dal lockdown sento un grande peso addosso. Non capisco come mai. Pensavo sarebbe stata una liberazione entrare finalmente in fase 2, ma non è così. Quasi mi manca lo stare a casa, con i miei familiari, nella nostra casa. Mi scopro impaurita e sospettosa. Prima non passavo un fine settimana senza organizzare qualcosa, mi piace stare con gli amici, la mia famiglia e amo la socialità. Ma oggi vado a fare la spesa e in mezzo agli altri mi prende un’angoscia molto forte, di notte mi sveglio spesso e i pensieri sulla ripresa del lavoro e come sarà la scuola per i miei figli mi sovrastano, non chiudo occhio e non riesco più a dormire. Ho paura di non tornare più come prima, di non esserne in grado. Non desidero uscire, mi dico “quasi quasi non esco”. Perché per me è così difficile? Mi sento diversa e controcorrente, sento il vociare delle persone in strada, ma mi basta solo osservarli dal balcone…
Cordiali saluti M.
PAURA DA RIENTRO O SEMPLICE PRUDENZA?
Questi mesi di isolamento hanno avuto un impatto notevole, a livello psicologico, su ciascuno di noi. Quella che ci attanaglia è una paura condivisa (quasi) da tutti nei confronti di qualcosa (il Covid-19) di non visibile ma concreto che ha modificato il nostro modo di vivere, le nostre abitudini e per molti anche le priorità.
Abbiamo atteso a lungo la possibilità di tornare ad una parvenza di normalità e quando questa inizia ad intravedersi qualcuno tentenna. Ciò non è qualcosa di particolarmente strano, in realtà è del tutto normale. Dopo mesi di quarantena c’è chi vive l’ansia di riprendere i ritmi precedenti, l’angoscia di uscire. Ci può essere il sospetto verso l’altro che può nuocere o il timore d’essere noi stessi a causare danno ad un altro essere umano.
Il ritorno alla quotidianità come la conoscevamo, cara M., non è da tutti atteso, in particolare per la pressione di dover nuovamente fare i conti con il mondo esterno e rischiare di perdere un equilibrio che si è faticosamente conquistato durante la quarantena. Forse in questo isolamento hai potuto ritrovare il tuo ritmo e il tempo che prima era congestionato. Forse sei entrata maggiormente in risonanza con i tuoi bisogni, con i tuoi familiari e temi di perdere nuovamente tutto. Potrebbero essere questi i motivi per cui ti muovi cautamente, e non sei così entusiasta di ricominciare la tua vita di prima?
PANDEMIA: COME AFFRONTARE ANGOSCIA, PRECARIETA’ E RICERCARE QUALCHE SICUREZZA
Cara M., credo che un modo per affrontare le paure possa essere quello di comprenderle, individuando quali sono i meccanismi emotivi e concreti che le provocano, per poi trovare (ciascuno a suo modo) delle strategie per affrontarle.
- L’idea di sentirsi estranei alla normalità pre-pandemia può creare in noi un senso di inadeguatezza. Ci si domanda: Perché prima desideravo fare una passeggiata e adesso no? Ora le persone provengono da un evento stressante, mortifero, potenzialmente traumatico che ha trasformato il modo di percepire il mondo. Probabilmente è una modifica temporanea, ma reale.
- La situazione nella quale siamo immersi rende concreto il rischio di morte ed è talmente eccezionale e collettiva che il timore di uscire di casa può essere una delle più comuni e comprensibili reazioni.
- Uscendo ti rendi conto di com’è cambiato il mondo che conoscevi. Vedi cambiamenti nella città, le code fuori dai supermercati, la segnaletica del distanziamento, la mascherina che copre i segnali non verbali che eri abituata a decifrare, lo sguardo incuriosito verso gli altri ma allo stesso tempo la sospettosità verso chi non aderisce alla norma o si avvicina eccessivamente a te per un saluto. La nuova realtà può disorientare.
- Sperimenti pensieri e sentimenti anche opposti, che possono dare la sensazione di perdersi e di non essere più sicuri di nulla. Durante il lockdown hai vissuto da dentro il vuoto, la noia, hai sperimentato una convivenza familiare continuativa senza sospensioni, in una situazione che ha fatto da cassa di risonanza alle emozioni spiacevoli e Infatti, hai forse goduto di una certa sensazione di sicurezza.
- Con la Fase 2 sei nuovamente di fronte ad un’incertezza. Le stesse parole “positivo” e “negativo” come “pulito” e “sporco” non hanno più lo stesso significato. Come per l’isolamento, le manifestazioni possibili di questo nuovo modo di vivere nel mondo richiamano caratteristiche che possono spaventare: sintomi somatici, disturbi del sonno, disturbi d’ansia.
- Il Ministero della Salute, a fine aprile ha inaugurato un numero verde di supporto psicologico che, nel giro di una settimana, ha ricevuto più di 30 mila telefonate. Le persone riportano i disturbi più vari, come insonnia, rabbia, tensione ed irascibilità. Stati d’animo che continuano a perdurare, nonostante l’inizio della Fase 2 ed un allentamento delle restrizioni.
Vorrei condividere con te il pensiero che l’essere entrati nella Fase 2 non è garanzia di un “ovvio” miglioramento, ma piuttosto di una nuova fase, in cui si è in qualche modo obbligati a rimettersi in gioco. E questo può non essere così facile come ci si aspetterebbe. Ci vuole pazienza. Può essere utile prendere il tempo necessario ad abituarsi alla nostra nuova vita, se possibile non facendo troppi programmi a lungo termine e cercando di vivere il presente il più possibile, facendo un passo per volta.
COME PUO’ ESSERE D’AIUTO UN CONFRONTO CON UNO PSICOLOGO?
La pandemia, oltre ad aver accentuato le nostre paure, ha modificato le nostre zone di comfort. Prima il luogo di lavoro, il parco giochi, la spesa o la cena con gli amici erano parte integrante della routine quotidiana di ciascuno di noi e scandivano le nostre giornate, facevano parte delle nostre abitudini. Oggi, invece nulla è scontato, ritrovarsi “in presenza”, qui ed ora nel presente di adesso insieme ad un altro ci stupisce, ci commuove e ci spaventa. Può essere faticoso riaffrontare tutto, con l’incertezza di una nuova ondata di contagio, che può ri-distruggere tutto e obbligarci a ricominciare da capo.
Forse cara M. le tue ansie e le difficoltà ad addormentarti ti stanno parlando di questi pensieri, che possono trovare luogo nel confronto con un professionista che ti aiuti, compatibilmente con i tuoi tempi, a dare loro significato.
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