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Domande e risposte

AIUTO PSICOLOGO? PERCHE’ E A COSA SERVE. QUANDO VIVI UN MOMENTO DI DIFFICOLTA’, AFFRONTI TANTI CAMBIAMENTI E SEI IN CONFUSIONE.

Difficoltà relazionali
13/09/2019

Buongiorno,

Sono in un momento di difficoltà, molti cambiamenti. Mi sento confuso. Un’amica mi ha buttato lì,” perché non vai da uno psicologo?” 
Non ho esperienza di psicoterapie, colloqui psicologici...non so bene di cosa si tratti. Vorrei chiedere a voi un consiglio per capire, nel caso decidessi di chiedere aiuto, a chi rivolgermi

Grazie, A.

terapeuta Marta Grossi
risponde
Dott. Marta Grossi
Psicologia dell’adolescente, giovane adulto, adulto, consulenza genitoriale

IL PARERE DEL NOSTRO PSICOTERAPEUTA 

Ciao A., 

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Puoi fissare un appuntamento di persona con uno dei nostri terapeuti. Ti aiuterà a dare forma al tuo problema ed individuare le giuste vie di uscita.
Incontra un terapeuta

parli di difficoltà, cambiamento e confusione, tre elementi che mi fanno pensare che attraversi un momento di crisi, connesso ai cambiamenti che stai vivendo. In questi casi può essere utile il confronto con uno psicologo-psicoterapeuta. Può aiutarti a fare il punto della tua situazione e  guardare le cose da una prospettiva che magari non è facile da vedere. 
E’ utile fare una consultazione psicologica, cioè pochi colloqui con lo psicologo-psicoterapeuta, per inquadrare quello che accade ed i maccanismi emotivi e concreti in gioco. 

 

PERCHE’ E' UTILE LA CONSULTAZIONE PSICOLOGICA. COME FUNZIONA 

Tieni conto che nell’ambito della psicologia ci sono differenti approcci teorici e differenti metodologie di intervento. Qui di seguito ti racconto come può esserti utile una consultazione psicologica e in cosa consiste 

  • 1/2 colloqui conoscitivi: in cui incontri per la prima volta lo psicologo – psicoterapeuta.  Per raccontare la tua situazione e ciò che ti mette in difficoltà. Non ti preoccupare se non hai le idee chiare, e ti sembra di non sapere cosa dire. Lo psicologo ti aiuterà fin da subito ad affrontare l'eventuale imbarazzo del primo incontro. Credo sia utile potersi vedere eventualmente una seconda volta. Ad esempio per condividere assieme eventuali interrogativi o riflessioni che possono emergere anche dopo la conclusione del primo incontro. E’ utile non affrettarsi a prendere una decisione in seguito al solo primo colloquio.  
  • 2/3 colloqui di consultazione: In un contesto già più noto tu ed il terapeuta avrete la possibilità di approfondire la riflessione che avete cominciato a fare negli incontri precedenti. L’obiettivo è quello di mettere in evidenza quali sono i meccanismi affettivi e relazionali alla base del momento che stai vivendo. Ciò ha il fine di aiutarti a vedere la situazione un po’ più chiaramente, ed eventualmente individuare quali potrebbero essere le vie di uscita a tua disposizione.  
  • Attività di restituzione: nel corso degli incontri lo psicologo-psicoterapeuta condivide con te delle riflessioni su quanto gradualmente emerge (restituzione). Ciò aiuta a far emergere i possibili nodi problematici in modo graduale e specifico, in stretta connessione con il tuo racconto. Alla fine del percorso, lo psicologo fa il punto della situazione. E condivide con te quali sono le motivazioni che lo portano a fare una determinata ipotesi rispetto alla tua situazione. Sulla base di questa ipotesi si decide se: 1) concludere l’attività di consultazione, perché sufficientemente esaustiva rispetto alle tue esigenze, 2) continuare un percorso di supporto psicologico, se necessario. 
  • Frequenza e durata degli incontri: gli incontri durano ciascuno 45 minuti.  Nel corso di questa prima fase di consultazione iniziale propongo di mantenere una frequenza di una volta a settimana. Infatti, nella mia esperienza, occorre non spezzettare troppo questi primi incontri, per riuscire a mettere a fuoco bene la situazione.  

Se ti va di avere qualche informazione aggiuntiva sul nostro modello di intervento puoi visitare il nostro sito. 

 

I TEST PSICOLOGICI: DI COSA SI TRATTA? 

È possibile che nel corso della consultazione il clinico (psicologo – psicoterapeuta) ti proponga dei test psicologici. Questi servono per raccogliere alcune informazioni su di te, ed approfondire alcuni aspetti del funzionamento della tua personalità. Possono essere molto utili, anche a te, per mettere chiarezza in situazioni complesse e confuse. 
A volte sarà il terapeuta stesso a somministrare i test; altre volte ti potrà proporre un collega che se ne occuperà. 
Esistono diversi tipi di test, ma in linea generale nel corso di una consultazione potrai trovarti a fare: 

  • test di rendimento: servono a identificare abilità e/o presenza o assenza di sintomi specifici, qualora tu ne soffra (es. test per l’ansia). In genere, ti verranno fatte delle domande specifiche e fisse, cui ti verrà chiesto di rispondere.  
  • test di personalità: è un insieme eterogeneo di test, che hanno l’obiettivo di esplorare le gli aspetti più tipici del tuo carattere. Possono essere test obiettivi o proiettivi:  
    • nei test obiettivi risponderai a domande già stabilite, al riguardo della tua esperienza personale; 
    • nei test proiettivi ti verranno presentati alcuni stimoli/immagini/materiali, cui risponderai in modo più o meno libero (es. “racconta una storia”, “che cosa ti fa venire in mente questa immagine?”). 

 

QUANDO E PERCHE’ L’AIUTO PSICOLOGICO? 

I motivi per cui una persona può chiedere una consulenza psicologica possono essere molti. 
In generale, suggerisco di non aspettare di stare troppo male. Meglio intervenire quando la situazione non è acuta, e quindi fare un percorso di tipo preventivo. In questo modo l’intervento dello psicologo-psicoterapeuta può portare a risultati più incisivi ed in tempi più rapidi. 

 

STAI MALE? INTERVENTI POSSIBILI – una rete di professionisti 

In certe situazioni è utile un intervento multi-focale, cioè in cui collaborano differenti figure professionali a seconda delle esigenze specifiche della persona che chiede aiuto. 
Nel tuo caso, mi sembra che al momento una semplice consulenza psicologica possa fare al caso tuo. Ma se tu volessi approfondire l’argomento ti do qualche dettaglio in più. 

  • Supporto psicologico: può fare riferimento a differenti interventi, tutti tesi a intervenire sulla tua sofferenza, al fine di aiutarti a ritrovare un maggiore stato di benessere Lo psicologo si occupa principalmente di riabilitazione: attraverso diverse tecniche, che spaziano dal colloquio a veri e propri laboratori (es. Laboratorio di Scrittura, Laboratorio di Teatro…) o a interventi specifici (es. Tutoring per i Disturbi Specifici dell’Apprendimento), offre la possibilità di affrontare meglio il momento di difficoltà che si sta incontrando. Lo psicologo fa anche diagnosi, a volte, se lo ritiene necessario, attraverso l’utilizzo dei test di cui ti ho già parlato. La diagnosi permette al professionista di farsi un’idea più chiara di quei meccanismi emotivi e relazionali che ti caratterizzano, e che possono giocare un ruolo nel determinare il tuo stato di malessere. Al di là del supporto psicologico, potresti trovare lo psicologo anche in altri contesti: si occupa, infatti, anche di prevenzione, ricerca e sostegno in diversi ambiti (ad esempio, psicologo scolastico, psicologo del lavoro...)  
  • Psicoterapia: è un percorso di cura e di ristrutturazione del proprio mondo interno. E' un percorso di cambiamento e di maturazione personale da un punto di vista emotivo e relazionale. Si tratta della presa di coscienza di sé, e del proprio funzionamento, dell’accettazione dei propri limiti, e della ricerca di un equilibrio (con se stessi e con gli altri) più realistico e meno ideale. La professione di Psicoterapeuta (iscritti all’Albo degli Psicoterapeuti) è accessibile a psicologi e medici, con una formazione supplementare rispetto a quella universitaria. Cioè una specializzazione post-lauream quadriennale.  
  • Supporto farmacologico: in alcune situazioni l’intervento psicoterapeutico può essere affiancato dalla prescrizione di farmaci che alleviano l’effetto dei sintomi sulla tua vita di tutti i giorni. A volte i farmaci sono un semplice supporto ad una attività di cura psicoterapeutica (es. farmaci per l’insonnia), in altri casi svolgono un vero e proprio ruolo di cura (es. Disturbi D’Ansia, Depressione, Disturbo Bipolare…). In entrambe le situazioni, numerosi studi di ricerca testimoniano che l’efficacia dei farmaci sul benessere personale è di gran lunga maggiore se integrato con un percorso psicoterapeutico personale. Infatti, il solo supporto farmacologico non è sufficiente a curare in modo efficace la sofferenza emotiva di una persona; il loro effetto ha una durata limitata nel tempo, e non possono indagare le cause emotive e relazionali all’origine della situazione di malessere. I farmaci sono prescritti da uno psichiatra, che è un medico laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Psichiatria 

Caro A., 
spero che questa risposta possa aiutarti ad orientarti nel diversificato mondo dell’aiuto psicologico. 
Un caro saluto.

 

 

 

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